La masseria tradizionale era essenzialmente una fortezza, definita dalla sua recinzione di confine, per proteggere i proprietari e gli animali dai furti. Volumi semplici e poco punteggiati si alzano dietro questo muro, perché l’estate è sempre caldissima, e per limitare le viste all’interno.

Con questo progetto abbiamo cercato di aprire questa tipologia utilizzando il cortile e il chiostro, definendo diverse zone, usi e livelli. Abbiamo cercato di ottenere la gerarchia attraverso le proporzioni, che servono sia la stanza che la composizione dell’insieme, perché alla fine abbiamo riconosciuto che stiamo realizzando una villa bianca all’interno di un oliveto; perché è la Puglia, è quella di che vogliono e sognano.

Lavorare così però, con una tale riduzione e semplicità, è ciò che mi entusiasma: se volumi bianchi ed il clima mediterraneo sono le costanti, allora lo spazio, la luce e l’ordine sono le variabili.

—
Progettato in collaborazione con Studio Andrew Trotter, rendering di Riccardo Santambrogio

The traditional Masseria was essentially a fortress, defined by its boundary fence to protect its owners and animals from theft. Simple volumes rose behind this wall, punctuated by small openings both because the summers are extremely hot, and to limit views within.

With this project we sought to open this typology through use of courtyard and cloister, defining various zones, uses and levels. We tried to achieve hierarchy with both internal and external proportions, to serve both the room and the composition of the whole, because in the end we acknowledged that we’re making a white villa amidst olive groves; because it’s Puglia, it’s what they want and dream of.

But to work within such reduction and simplicity is what, to me, is exciting: if white volumes and the Mediterranean climate are the constants, then space, light and order are the variables.

—
Designed in collaboration with Studio Andrew Trotter, renderings by Riccardo Santambrogio